Questa è una domanda che faccio a tutti i miei pazienti in prima seduta e posso affermare con una certa tranquillità che un buon 80% delle persone a cui lo chiedo alza le spalle e risponde “Credo di no”.
Quando poi nella valutazione vado a testare lo stato tensionale dei
muscoli masticatori o comunque della regione orale, è come aprire il vaso di Pandora: questo perché, effettivamente, se da un lato ci sono pazienti con una diagnosi di bruxismo conclamata (e che magari fanno già terapia con Bite),
molti altri presentano dei serramenti episodici, legati magari a periodi di stress, oppure
presentano sintomi che non hanno mai ricondotto ad un problema occlusale.
Quando è il caso di iniziare a indagare?
Oltre a molti bruxismi diagnosticati con l’ausilio del partner (“Di notte non ti si può sentire! Stai sempre a digrignare!”), nella maggior parte dei casi il sintomo è la
tensione a livello temporo-mandibolare avvertita al risveglio,
difficoltà ad aprire la bocca o, in tantissimi casi, può anche presentarsi con
tensione a livello cervicale (molti dei famosi “Ho la cervicale!” vengono proprio da qui).
È piuttosto frequente che un paziente si rivolga a me per problematiche di questo genere che, seppur già trattate con antinfiammatori, sembrano non rispondere alle terapie. Se soffri costantemente di dolore cervicale o mal di testa e non riesci a risolvere in nessun modo, forse è il caso di studiare il problema più a fondo.
Questo perché, ad eccezione di coloro che sono già in cura con un bite o un apparecchio ortodontico, è raro che i pazienti si rendano conto di avere una sofferenza a livello masticatorio: spesso non ci si fa caso, o non gli si dà troppa importanza, eppure
un disturbo dell’occlusione può manifestarsi in tanti modi.
Tra i sintomi più frequenti:
Spesso l’insorgenza di questi disturbi dipende da un
evento traumatico scatenante (cadute, incidenti stradali, urti), o
periodi di stress intenso nei quali è frequente la tendenza a serrare i denti.
La reale origine di questi disordini è però multifattoriale, e può dipendere da fattori morfologici, ormonali e persino emotivi.
Se soffri o sospetti di soffrire di questi problemi, ti dico già che le alternative non sono molte.
Puoi continuare con l’utilizzo sistematico di antinfiammatori.
Puoi provare altre terapie locali che lavorino sulla cervicale.
In questa maniera però sarà
come nascondere la polvere sotto il tappeto, senza toglierti mai lo scrupolo di scoprire se c’è qualcosa che potresti fare per trovare finalmente il sollievo che meriti.
Hai bisogno di una terapia specifica e che studi il tuo caso senza trascurare nessun dettaglio.
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