DOMANDE FREQUENTI


Domande frequenti

In questa sezione ho raccolto tutte le domande più comuni che ricevo sul trattamento osteopatico.


L'obiettivo è quello di fare chiarezza su alcuni dubbi che spesso trattengono il paziente dall'iniziare un percorso terapeutico, ma anche quello di sfatare falsi miti sull'osteopatia che ancora rimangono saldi nell'immaginario collettivo.

Ci tengo ad essere più chiara possibile, senza mai dare nulla per scontato, per rendere determinati concetti accessibili anche a un pubblico di "non addetti ai lavori".


Se hai ulteriori dubbi da chiarire, non esitare a contattarmi!

  • Quando andare dall'osteopata?

    La maggior parte dei pazienti si rivolge all'osteopata per problemi muscoloscheletrici:

    -lombalgia,

    -sciatalgia,

    -cervicalgia,

    -contratture muscolari,

    -problematiche di spalla, ginocchio, polso, caviglia,

    -tendiniti.


    L'osteopatia in realtà è un campo molto più vasto e tratta anche problematiche craniche, viscerali e sistemiche.


    Tra le più comuni, in ambito cranico:

    -cefalea/emicrania,

    -sinusiti,

    -problemi di deglutizione,

    -bruxismo,

    -malocclusioni,

    -otiti ricorrenti


    In ambito viscerale:

    -reflusso gastroesofageo,

    -stipsi,

    -sindrome del colon irritabile,

    -colite,

    -dismenorrea (dolore mestruale),

    -problematiche del pavimento pelvico,

    -aderenze cicatriziali.


  • Come funziona la seduta?

    La prima visita inizia con un'anamnesi approfondita, nella quale analizzaremo nel dettaglio la tua storia clinica.


    Sia nella prima visita che nelle sedute successive, si procede poi alla valutazione, nella quale svolgeremo ogni volta una serie di test su TUTTI i distretti (anche quelli non direttamente inerenti al sintomo principale) in maniera da avere un quadro completo della tua condizione.


    Si procede poi al trattamento vero e proprio, le cui modalità sono totalmente personalizzate in base al tipo di paziente, alla sua età e all'entità del suo sintomo e, di volta in volta, ti spiegherò su cosa andremo a lavorare e come.


    Alla fine della seduta effettueremo un'altra rapida valutazione per verificare che eventuali aree disfunzionali si siano normalizzate.

  • Come fai ad individuare il problema?

    Approfondiremo le caratteristiche del tuo sintomo, la presenza di patologie, traumi (anche quelli molto remoti nel tempo), la presenza di altri sintomi o fastidi, anche in aree distanti da quella del disturbo principale.


    Se li hai, porta con te referti ed esami recenti in modo da avere più informazioni possibili.


    Questa raccolta dati è necessaria per avere un quadro completo della tua situazione, ed individuare eventuali cause o correlazioni utili a comprendere al meglio la natura del tuo problema.


    I tuoi dati rimarranno sempre riservati  e protetti da privacy.

  • Quante sedute devo fare?

    Tutto dipende dalla tua reazione al trattamento, dalla complessità storia clinica, dalla durata e gravità del sintomo.


    Dovendo fare una media, generalmente si fanno (o almeno io faccio) 2-3 sedute a distanza di una settimana l'una dall'altra, e appena la sintomatologia migliora si cerca di dilazionare a 2 settimane, 1 mese o più.


    Quando però dico che non si può generalizzare, né prevedere "quanto ci vorrà", è perché al di là della media matematica, ogni paziente ha esigenze diverse.


    Ho pazienti che hanno risolto in una seduta o due, perché magari avevano casi meno complessi e ai quali dico di chiamarmi al bisogno.

    Altri pazienti hanno fatto l'iter che ho spiegato sopra, e anche quando stanno bene, scelgono comunque di fare una seduta periodica di mantenimento.

    Altri ancora, per problematiche più importanti, hanno bisogno di fare sedute più frequenti, per lo meno nel periodo iniziale.


    È comunque possibile dopo la prima seduta fare una stima approssimativa del percorso da intraprendere e discuterne insieme, anche in base alle esigenze e alle possibilità del paziente.


    Nel rapporto terapeutico FIDUCIA e TRASPARENZA non devono mai mancare!


  • Quanto dura il trattamento?

    Un trattamento dura in media dai 30 ai 60 minuti, in base a una serie di fattori:


    -è una prima visita?

    In questo caso la durata del trattamento sarà maggiore, poiché tutta la prima parte della seduta sarà dedicata ad un'anamnesi approfondita;


    -condizione clinica del paziente (che potrebbe richiedere una seduta più lunga o più breve in base ai casi singoli).


    -età del paziente (generalmente nei neonati e nei bambini la seduta è più breve);


    -tipo di trattamento scelto dall'operatore (alcune tecniche richiedono più tempo, altre sono molto brevi).


    N. B.: Ci tengo a fare una precisazione importante. Spesso per i pazienti vale l'equazione "seduta più lunga=risultati migliori".

    In Osteopatia questo discorso non vale.


    Un esempio frequente sono soggetti che si presentano con uno stato infiammatorio sistemico piuttosto alto (persone che soffrono di patologie croniche o che hanno molti sintomi diversi), e che si aspettano una seduta molto lunga, o che gli vengano applicate molte tecniche.


    In casi come questi, fare un trattamento troppo invasivo o lavorare su tanti distretti differenti ("un'aggiustatina qui e là") non solo non è risolutivo, ma rischierebbe di peggiorare il quadro generale del paziente, il cui organismo, già provato dai vari processi infiammatori in corso, non sarebbe in grado di integrare troppi input diversi.


    Fare un trattamento più breve, ma sensato e razionale, spesso è molto più produttivo. 


  • Il trattamento è doloroso?

    No. Il trattamento prevede varie tipologie di approcci, da quelli più “meccanici” a quelli più “delicati”, ma la scelta del tipo di manipolazione da utilizzare tiene sempre conto della condizione, della storia clinica e delle specifiche esigenze del paziente. 


    Alcune tecniche possono essere più fastidiose per alcuni pazienti, ma non prevedono mai nulla di aggressivo o doloroso.


  • Come devo vestirmi per la seduta?

    Come preferisci! Alcuni pazienti preferiscono un abbigliamento più comodo, ma molti (sia per esigenze di tempo che di praticità) vengono tranquillamente vestiti con il loro abbigliamento di tutti i giorni.


    Molte persone, abituate a ciò che trovano in rete, temono di doversi spogliare. Ho una buona notizia per voi: non è assolutamente necessario spogliarsi. 


    Come diceva un mio professore: “un bravo osteopata può eseguire un buon trattamento anche se il paziente è in tuta da sci”.


    In alcuni casi specifici, specialmente per i pazienti pediatrici, può essere richiesto di rimuovere alcuni capi di vestiario, UNICAMENTE per la valutazione posturale (fondamentale in questa fascia d’età), per poi farli rivestire prima di iniziare il trattamento.


  • Mi fai "scrocchiare" le ossa?

    Alcuni pazienti vengono da me appositamente perché vorrebbero farsi "scrocchiare le ossa", altri hanno una paura terribile dell'osteopata proprio per questo motivo.


    Non fidatevi di quello che vedete sui social, l'osteopata non deve per forza far scrocchiare le ossa!


    Questo tipo di tecniche, conosciute come Thrust, tecniche AVBA (Alta Velocità Bassa Ampiezza, o in inglese HVLA) non vengono utilizzate a caso, ma in specifiche circostanze.


    Prima di tutto, ci sono delle condizioni in cui sono altamente controindicate (bambini, anziani, articolazioni con precedenti traumi, pazienti con osteoporosi, problemi cardiovascolari o nervosi conclamati o sospetti). Non sono tecniche adatte a tutti, e qualora ci fosse anche il minimo rischio non vanno eseguite, a prescindere da quello che vuole il paziente.


    Se invece il paziente ne ha paura, non sono tecniche obbligatorie, ma possono essere facilmente sostituite con altri approcci ugualmente efficaci.


    In ogni caso, in osteopatia (VERA) non vedrete mai manipolazioni aggressive o traumatiche: queste tecniche vengono eseguite con movimenti molto piccoli e precisi, per evitare di coinvolgere altre strutture oltre a quella da trattare.





  • Il trattamento è pericoloso? Ha effetti collaterali?

    No. Il trattamento, se praticato da un professionista, non può provocare lesioni o effetti collaterali permanenti.


    Ad alcuni soggetti può capitare di manifestare malessere o spossatezza, o una momentanea acutizzazione dei sintomi, il tutto è dovuto al processo di adattamento del paziente al trattamento. Queste problematiche regrediscono nell'arco di alcune ore dalla seduta.

  • Il trattamento è adatto in gravidanza?

    Si, anzi, è fortemente consigliato, sia per trattare eventuali dolori o sintomi presenti in gravidanza (lombalgia, sciatalgia, mal di testa, nausea o stipsi), sia per la preparazione al parto. 


    Le tecniche utilizzate in gravidanza sono assolutamente sicure e non invasive, pensate appositamente per approcciare una condizione così delicata e speciale.

  • Il trattamento è adatto ai bambini?

    Si! Il trattamento in ambito neonatologico e pediatrico è uno degli ambiti di applicazione più importanti in osteopatia. 

    Prevede sempre tecniche non invasive, non dolorose e senza effetti collaterali per il bambino.


    P.S.: è adatto anche ai bambini più irrequieti!

  • Posso fare attività fisica dopo il trattamento?

    È preferibile evitare di praticare sport o in generale attività che richiedano sforzi eccessivi (spostare mobili, tinteggiare casa, spaccare la legna, fare le bottiglie di pomodoro...si, sono casi realmente accaduti!) nelle ore successive al trattamento. Meglio rimandare al giorno seguente.


    Si possono invece svolgere tutte le normali attività; se poi si ha la possibilità di stare a riposo, meglio ancora!

  • L'osteopata usa i macchinari?

    No. L'osteopatia è una terapia esclusivamente manuale.

  • Quali tecniche usa l'osteopata?

    L'osteopatia comprende vari tipi di approcci manuali:


    -Cranio-sacrale,

    -Strutturale ( o tecniche ad energia muscolare),

    -HVLA (o tecniche di Thrust),

    -Fasciale,

    -BLT,

    -Funzionale,

    -Viscerale,

    -Strain-Counterstrain,

    -(Biodinamica). La metto tra parentesi perché è un percorso di studi ulteriore che non tutti gli osteopati applicano.


    Senza entrare nei dettagli tecnici in questa sede, ognuno di questi approcci ha un proprio razionale clinico e viene utilizzato in base alla condizione del paziente.


    Non ci sono approcci migliori di altri, sono strumenti che vengono utilizzati in base a specifiche esigenze terapeutiche.


    Nel corso della seduta, l'osteopata può utilizzare approcci diversi sia per la valutazione che per il trattamento.


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