Mi preme fare una precisazione purtroppo doverosa, che non è una legge universale ma un’osservazione pratica:
il bruxismo è molto difficile da curare definitivamente.
La difficoltà nasce dal fatto che oltre a fattori meccanici altamente individuali, l’abitudine a serrare i denti è frutto di una serie di condizioni emotive e psicologiche la cui indagine non spetta ai professionisti che solitamente se ne occupano, soprattutto considerando che il serramento è spesso notturno, quindi non dipendente dalla volontà diretta del paziente.
E se da un lato è vero che lo stress e le preoccupazioni tendono a favorire la tendenza al bruxismo, è anche vero che anche nessuno di noi può cancellarli per sempre dalla propria vita.
Io per prima, per un discorso di onestà intellettuale e professionale, non ce la faccio a pronunciare la frase “è soltanto colpa dello stress”, che spesso equivale a lavarsene le mani e addossare tutta la colpa sul paziente che, in sostanza, il problema se lo deve tenere.
[Non sono nemmeno la persona più indicata a dare questo genere di consigli perché io dal canto mio lo stress me lo spalmo sul pane a colazione].
MA,
seppur in maniera aneddotica, esistono alcuni accorgimenti che, a mio avviso, possono fare una differenza netta, almeno per coloro che sono realmente intenzionati a seguirli.
Il bruxismo è un’iperattivazione della muscolatura masticatoria che si verifica in momenti in cui, durante il sonno, la muscolatura dovrebbe essere a riposo. Questo stato di attivazione involontaria è correlato, con ogni probabilità, ad una cattiva qualità del sonno sulla quale però possiamo agire in maniera preventiva.
Ad oggi, la cosa che mi sento di consigliare ai miei pazienti più volenterosi, è che nella gestione del bruxismo, l’igiene del sonno è CRUCIALE.
Cosa intendo per igiene del sonno:
Se soffrite di bruxismo notturno, vi invito a seguire religiosamente queste norme. Più si riesce a ripristinare un sonno profondo e qualitativo, più gli episodi di serramento (soprattutto in stadi non ancora patologici) tenderanno a ridursi.
Per coloro che hanno l’impossibilità di seguire la regola delle 8 ore di sonno notturno (chi ha figli piccoli o chi lavora di notte) consiglio di provare almeno alcune delle altre, in primis la riduzione dei caffè e il non utilizzare dispositivi elettronici prima di dormire.
Per quelli che invece “io dormo anche se bevo 18 caffè” o “io dormo 4 ore e sto bene lo stesso”, vi garantisco che siete convinti di stare bene perché non avete un metro di paragone.
Tutti i diritti riservati | Alice De Laurentiis