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Una possibilità per il bruxismo

Alice De Laurentiis • gen 02, 2023

Proposte pratiche per gestire il bruxismo

Mi preme fare una precisazione purtroppo doverosa, che non è una legge universale ma un’osservazione pratica:

il bruxismo è molto difficile da curare definitivamente.


La difficoltà nasce dal fatto che oltre a fattori meccanici altamente individuali, l’abitudine a serrare i denti è frutto di una serie di condizioni emotive e psicologiche la cui indagine non spetta ai professionisti che solitamente se ne occupano, soprattutto considerando che il serramento è spesso notturno, quindi non dipendente dalla volontà diretta del paziente.

E se da un lato è vero che lo stress e le preoccupazioni tendono a favorire la tendenza al bruxismo, è anche vero che anche nessuno di noi può cancellarli per sempre dalla propria vita.


Io per prima, per un discorso di onestà intellettuale e professionale, non ce la faccio a pronunciare la frase “è soltanto colpa dello stress”, che spesso equivale a lavarsene le mani e addossare tutta la colpa sul paziente che, in sostanza, il problema se lo deve tenere.

[Non sono nemmeno la persona più indicata a dare questo genere di consigli perché io dal canto mio lo stress me lo spalmo sul pane a colazione].


MA,


seppur in maniera aneddotica, esistono alcuni accorgimenti che, a mio avviso, possono fare una differenza netta, almeno per coloro che sono realmente intenzionati a seguirli.


Il bruxismo è un’iperattivazione della muscolatura masticatoria che si verifica in momenti in cui, durante il sonno, la muscolatura dovrebbe essere a riposo. Questo stato di attivazione involontaria è correlato, con ogni probabilità, ad una cattiva qualità del sonno sulla quale però possiamo agire in maniera preventiva.


Ad oggi, la cosa che mi sento di consigliare ai miei pazienti più volenterosi, è che nella gestione del bruxismo, l’igiene del sonno è CRUCIALE.


Cosa intendo per igiene del sonno:


  • Cercare di dormire 8 ore a notte, preferibilmente in ore di buio (dormire dalle 22 alle 6 non è uguale ad addormentarsi alle 3 del mattino e svegliarsi alle 11). La produzione ormonale e il funzionamento del sistema nervoso sono fortemente influenzati dal ritmo circadiano e dai cicli luce-ombra, quindi gli orari in cui dormiamo non sono casuali;
  • Ridurre (o eliminare completamente) le sostanze psicoattive: caffeina, teina, alcolici e stupefacenti per chi ne fa uso;
  • Cercare di esporsi almeno 30 minuti al giorno (non per forza consecutivi) alla luce solare o anche semplicemente all’aria aperta (non è scontato, soprattutto nel periodo invernale);
  • Evitare l’esposizione a schermi o luci blu (TV, smartphone) per almeno mezz’ora/un’ora prima del sonno;
  • Consumare nel pasto serale alimenti ricchi di carboidrati complessi. Il primo che contesta con la storia del “niente carboidrati dopo le 18” si becca una denuncia perché è una leggenda ampiamente e scientificamente smentita da almeno 10 anni. Approfondiremo in altre sedi, ma se dovete assumere pasta/riso/patate durante la giornata cercate di consumarne una quantità maggiore a cena anziché a pranzo, per il loro contenuto di triptofano (precursore della serotonina).


Se soffrite di bruxismo notturno, vi invito a seguire religiosamente queste norme. Più si riesce a ripristinare un sonno profondo e qualitativo, più gli episodi di serramento (soprattutto in stadi non ancora patologici) tenderanno a ridursi.


Per coloro che hanno l’impossibilità di seguire la regola delle 8 ore di sonno notturno (chi ha figli piccoli o chi lavora di notte) consiglio di provare almeno alcune delle altre, in primis la riduzione dei caffè e il non utilizzare dispositivi elettronici prima di dormire.


Per quelli che invece “io dormo anche se bevo 18 caffè” o “io dormo 4 ore e sto bene lo stesso”, vi garantisco che siete convinti di stare bene perché non avete un metro di paragone.

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